Quartieri Europa
Sono stati appena rinnovati i Consigli di Quartiere dopo anni bui in cui 3 Quartieri su 7 si erano sciolti. Una boccata d’ossigeno per la partecipazione alla vita Cittadina. Bisogna però avere il coraggio di dire comunque che questo modello di Quartiere oramai non è più attuale e avere la voglia di provare a rifondarlo con idee nuove.

​Internet, i social e la pandemia hanno profondamente modificato i meccanismi di partecipazione sociale delle persone.
Serve prendere atto di questa realtà e promuovere interventi strutturali ad hoc per innovare i tradizionali strumenti di questa partecipazione a livello comunale.
A partire da un “re-branding” dell’istituzione Quartiere, serve volgere verso nuovi organismi che, attraverso una nuova forma organizzativa, coinvolgano la società civile in senso più esteso, riescano a comunicare meglio con l’Amministrazione Comunale e, anche attraverso la comunicazione, sappiano suscitare maggiori interesse e partecipazione da parte dei Giovani.
Noi abbiamo alcune idee che raggruppiamo sotto il nome di QUARTIERI EUROPA.
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Guardando agli ultimi anni, identifichiamo indirizzi diversi ma accomunati dalla volontà di contrapporsi all’operato della Giunta precedente, senza un vero intento evolutivo. Nel 2017, registriamo un’iniziale manifestazione di interesse da parte di Paolo Marchioni nel 2017, il quale promise di supportare i Quartieri contribuendo con importi maggiori alle associazioni legati ad essi e mantenendo per sé, ma solo nelle prime battute del suo mandato, la delega ai rapporti con tali organismi. Prendendo atto del “fallimento” dei Quartieri come istituzioni di rappresentanza del vicinato, era stata dunque promossa una riduzione del numero dei loro Consiglieri; quest’operazione non è stata certamente risolutiva, consolidando di fatto lo status quo. Nel 2022, Alberto Soressi parlò (ci permettiamo di dire) “genericamente” della necessità di rilanciare i Quartieri ripartendo dall’ascolto e da interventi immediati, senza apparentemente disporre di un vero e proprio piano d’azione.
QUARTIERI EUROPA non sarebbe solo per un mero “re-branding”.
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Vorremmo far coincidere le loro elezioni con quelle Europee (a partire dal 2028), per suscitare un maggior coinvolgimento dei giovani e per collegare simbolicamente l’espressione democratica più vicina al cittadino con la maggiore istituzione che crediamo debba essere il nostro riferimento sociale e culturale.
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Ma soprattutto vorremo introdurre dei miglioramenti strutturali.
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I QUARTIERI EUROPA non sarebbero composti solo da membri eletti direttamente, che comunque saranno sempre i deputati ultimi a prendere le decisioni.
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Questa nuova forma organizzativa potrebbe ad esempio prevedere la presenza di un rappresentante dell’Amministrazione Comunale presso ciascun Consiglio di Quartiere, di aiuto e supporto al Presidente; gli faciliterebbe l’interazione con il Governo della Città e darebbe continuità alle attività del Consiglio di Quartiere in caso di assenza degli eletti. In aggiunta, il ruolo del Consigliere Delegato ai Quartieri sarebbe quello di coordinare questi rappresentanti.
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Questo nuovo modello di Quartiere potrebbe inoltre prevedere un maggior coinvolgimento della società civile e delle altre realtà attive nel suo territorio, comprese quelle di carattere religioso, a discrezione degli eletti e del rappresentante dell’Amministrazione Comunale. La partecipazione al Quartiere sarà un elemento qualificante affinché le varie Associazioni possano ricevere contributi comunali.
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Inoltre, con questo nuovo paradigma desidereremmo stimolare una maggiore partecipazione giovanile attraverso una componente non eletta che possa derivare, ad esempio, da progetti con le scuole superiori e rivolto agli over 16 e che possano valere come esperienze formative ai fini dell’esame di Stato.
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Infine, comunicativamente, potrebbe essere affidata all’Addetto Stampa del Comune la creazione di un blog online unico per tutti i Quartieri, che abbia una sua strategia di comunicazione e che si avvalga del coinvolgimento di articolisti e fotografi, auspicabilmente proprio i Giovani dei Quartieri supportati da qualche giornalista locale nel contesto di un tutoraggio.
Stiamo mettendo troppi galli nello stesso pollaio?
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Noi crediamo di no: parliamone con i nuovi Quartieri appena eletti e costruiamo insieme un percorso di miglioramento.
Di una cosa siamo convinti: c’è bisogno anche di una scossa istituzionale se vogliamo dare ancora il significato di piccole comunità di vicinato ai Quartieri, recuperare il loro valore di “Network Sociale oltre i Social Network”, farli essere ancora una palestra di avvicinamento alla vita amministrativa della Città.